Il nostro parere sull'annata 2018
Grazie a una primavera umida e un'estate con condizioni ottimali, i raccolti della calda annata 2018 uniscono quantità e qualità. A Bordeaux, l'annata 2018 è molto grande, nonostante un meteo complicato, che ha favorito lo sviluppo della peronospora che ha potuto mettere in difficoltà alcuni domini, in particolare quelli a coltura biologica e biodinamica. In Borgogna i viticoltori hanno temuto anche la grandine. Alla fine, dopo un inverno mite, una primavera umida e un'estate magnifica, l'uva ha prodotto grandi vini, spesso paragonati alla grande annata 2009. La gerarchia delle denominazioni nel 2018 è ben marcata. Per quanto riguarda i Borgogna bianchi 2018, Pouilly Fuisse, Saint Romain e Beaune bianchi sono in un registro piacevole mentre i Meursault 2018 sono profondi, caldi e vibranti. I Corton Charlemagne e i Batard Montrachet 2018 sono grandiosi. Sui Borgogna rossi 2018, i Pommard e Savigny les Beaune sono più accessibili e generosi rispetto agli Auxey Duresses e ai Pernand Vergelesses. Anche il Beaujolais ha beneficiato di buone condizioni in questa annata solare, producendo vini setosi, tutti finezza ed eleganza. Stessi auspici in Champagne con una vendemmia precoce e più sana che mai. I vini del Languedoc 2018 e della Loira 2018 sono altrettanto soddisfacenti, sebbene colpiti dalla peronospora, i volumi del 2018 non hanno nulla a che vedere con le scarse rese del 2017 e l'equilibrio dei vini è splendido.