Verticale di Léoville Las Cases

RESOCONTO

"Verticali di Léoville Las Cases": scoprite il resoconto di Didier Frayssou della nostra degustazione Oenoschool del 2 novembre 2016 e approfittate così del nostro parere su 6 diverse annate del grande vino del marchese di Las Cases, ma anche sulle annate 2012 di Clos du Marquis e Petit Lion.

Clos du Marquis 2012 **(*)

Un vino dal colore intenso e porpora e dal naso finemente legnoso, di frutti neri e ribes nero. L'attacco al palato è molto fruttato, rotondo e goloso. I tannini sono fusi ma il finale è un po' corto.

Petit Lion 2012 ***

Un colore leggermente meno intenso del Clos du Marquis. Il naso è simile ma con un accenno più vegetale. Al palato è caratterizzato da un'acidità più forte, ma il vino è molto più elegante e persistente. Ha la razza del grande vino senza la concentrazione e rimane accessibile in giovane età, come ci si aspetta da un secondo vino.

Léoville las Cases 1962 ***(*)

Un colore mogano molto chiaro e un naso complesso con note affumicate, di carne, frutta cotta e fiori secchi, un tocco volatile. Al palato è certamente di medio corpo ma il vino è molto lungo con un finale lungo e dolce. Un vino molto bello con una bella complessità aromatica e ancora fruttato. 

Léoville las Cases 1981 ****

Un colore di media intensità tendente al mattone. Un naso di peperoni rossi, fiori secchi e tabacco. Un vino con una buona struttura: il palato è carnoso e senza note vegetali con aromi di frutta cotta e tabacco. I tannini sono fusi, il finale lungo e dolce. Un bel vino che non dimostra la sua età.

Léoville Las Cases 1992 ****

Un colore tendente al mattone con riflessi mogano poco intensi. Il naso è piuttosto nobile: caffè, cedro, scatola di sigari... Al palato è raffinato, fluido, con molta persistenza aromatica: si ritrovano peperoni maturi, liquirizia, tabacco, così come una bella acidità e tannini fusi. Un grande vino in un'annata modesta.

Léoville Las Cases 1989 ***(*)

Il colore è abbastanza intenso, torbido, con riflessi tendenti al mattone. Un naso di olive, frutta cotta, tè e peperoni grigliati. Al palato è ancora un po' chiuso, solare ma equilibrato dall'acidità abituale del Domaine su note sanguigne e tannini fusi.

Léoville las Cases 1998 ***(*)

Un'intensità marcata per questo colore poco evoluto. Il naso è relativamente poco espressivo: caffè, cacao, frutti neri. Il palato rimane riservato. È un vino concentrato, con tannini presenti ma carnosi. Un modello di equilibrio che richiederà ancora 8-10 anni per esprimersi. Il vino più bello della serata in termini di potenziale, anche se oggi si rimane un po' insoddisfatti.

Léoville las Cases 2003 ****

Il colore è simile al 1998, ma leggermente più evoluto, più torbido e più opaco. Si percepiscono aromi di frutta cotta, leggere note di porto, mentolo, resina di pino e un legno che emerge ancora con note lattee e vaniglia. L'attacco è molto fruttato, il vino è concentrato, molto persistente ma soprattutto senza eccesso di alcol, il che è notevole considerando l'annata.

Conclusione: Abbiamo degustato vini di naso (1962, 1981, 1992) che si sono comportati molto bene, con grande eleganza aromatica, in annate non sempre facili. Ma anche vini di palato - 1989 un po' deludente, 2003 notevole per questa annata atipica e 1998 superbo -. Tuttavia, c'è stata una vera continuità durante tutta la degustazione, sia nella freschezza dei vini, che nella loro finezza, eleganza e austerità vicina ai Pauillac. Una continuità che conferma la grande eleganza e la regolarità della qualità di questi vini, per chi sa aspettarli.

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