La recente rilettura dei cru di
Saint Emilion ha fatto molto parlare la piazza di
Bordeaux dove la maggior parte delle classificazioni sono immutabili. Alcuni châteaux hanno saputo distinguersi, è il caso dello
Château Pavie che diventa quindi nel 2012 un 1er cru classé A, raggiungendo il più alto "grado" a Saint Emilion e unendosi così a
Cheval Blanc e
Ausone.
Questa ricompensa conferma il grande successo di un imprenditore, Gérard Perse, che ha trasformato lo Château
Pavie da cima a fondo dal suo acquisto nel 1998 dalla famiglia Valette, proprietari di uno Château la cui storia risale al IV secolo d.C. Questa modernità, accolta con molto scetticismo da una parte dell'ambiente di Bordeaux, ha riguardato non solo gli strumenti tecnici (ristrutturazione delle cantine, dei tini, dei metodi di affinamento) ma anche i vigneti con una resa rivista al ribasso (30 ettolitri per ettaro) così come lo château che è stato completamente rinnovato dall'architetto Alberto Pinto.
La produzione ha quindi subito una rapida evoluzione dal cambio di proprietario. Inizialmente un grande classico della riva destra di Bordeaux, Château Pavie è diventato un cru complesso e denso che seduce sempre più specialisti come Robert Parker, che lo descrive come uno dei suoi vini preferiti. Al contrario, altri criticano aspramente questo dispiegamento di mezzi che considerano un sacrilegio su un terroir così "sacro" come la costa di Pavie (esposta a sud, roccia calcarea, terreno argilloso-limoso). È il caso di Jancis Robinson, poco entusiasta del nuovo stile dello Château Pavie, troppo opulento per il suo gusto. Il loro disaccordo sull'annata 2003 ha inoltre contribuito alla visibilità dello Château nei media specializzati.
Gérard Perse ha condotto piuttosto bene la rivoluzione dello Château Pavie con il prezioso aiuto di Michel Rolland. Le ultime annate dello Château Pavie presentano una concentrazione impressionante, tannini di grande finezza marcati dal legno nuovo e una bella promessa di longevità. Ciò risulta da un lavoro ponderato sui suoi tre vitigni (Merlot 60%, Cabernet Franc 30% e Cabernet Sauvignon 10%) che vengono raccolti e lavorati in modo parcellare per dare un'identità marcata ai vini del domaine. In sostanza, Pavie non assomiglia a nessun altro vino di Saint Emilion e per farsi un'idea del suo carattere, la cosa più saggia è degustarlo dopo una quindicina d'anni di invecchiamento!
- Grande annata:
1998, 2000, 2001, 2003, 2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2012, 2014
- Bella annata : 1990, 1999, 2002, 2004, 2007, 2008, 2013
- Piccola annata : 1979, 1981, 1982, 1983, 1985, 1986, 1988, 1989, 1997